mercoledì 8 maggio 2013

Disciplina


Quando si parla di comportamento canino, nell'ultimi tempi la parola “disciplina” è stata spesso fraintesa. La gente che si rifiuta persino di pronunciarla di solito confonde “disciplina” con “punizione”. Per me invece la parola ha tutt'altro significato. Significa, ovviamente, regole, confini e limiti. Ma ha anche un significato molto più profondo per me, in relazione ai miei cani e alla mia vita.

La disciplina ci rende persone migliori, in forma e piene di salute, e ci aiuta ad avere un rapporto sano con il nostro partner perché ci impegniamo con rigore a fare ciò che è meglio per la relazione.

Ciò non significa che uso la “disciplina” con mia moglie, ossia che la rimprovero quando fa qualcosa di sbagliato: anzi, a casa mia probabilmente è il contrario ! La disciplina nel nostro rapporto significa che io sono parte di una coppia, parte di una struttura che mi dice quali sono i miei limiti. Poiché sono “disciplinato”, mantengo il mio impegno nei confronti della coppia.

Quando prometto a mia moglie di fare qualcosa, lo faccio. Quando lei mi promette di fare qualcosa, lo fa. Tutti i giorni. “Disciplina” è una parola che mi aiuta a restare concentrato sul mio scopo, a raggiungere i miei obiettivi e i miei sogni. È una parola che mi permette di mantenere un equilibrio, di essere un uomo rispettoso e onesto, una persona che vuole il meglio per sé e per chi lo circonda, dagli alberi agli animali agli esseri umani. Senza disciplina non si può essere un buon modello di comportamento. Se non siete persone disciplinate, sarete fonte di energie negative.

Per gestire il mio Dog Psychology Center devo essere disciplinato. Devo essere disciplinato per pianificare ogni giornata. Devo attenermi agli orari stabiliti. E devo assicurarmi ogni giorno che i cani abbiano acqua, cibo ed esercizio fisico. Devo preoccuparmi per la loro salute e portarli dal veterinario quando si ammalano. Devo ripulire i loro bisogni. Se non fossi disciplinato in queste cose, non solo la mia attività andrebbe a rotoli, ma i miei preziosi cani si ammalerebbero e morirebbero. La disciplina per me è una cosa seria.

Madre Natura vive di disciplina. La disciplina, intesa come regole, confini e limitazioni, esiste in ogni specie sul pianeta. Le api sono disciplinate. Le formiche sono disciplinate. Gli uccelli sono disciplinati. I delfini sono molto disciplinati. Se avete mai visto questi ultimi cacciare i branchi di acciughe, avrete notato quanto sono metodici e disciplinati nel lavorare insieme per radunare le loro prede. I lupi sono disciplinati non solo quando cacciano, ma anche quando viaggiano, giocano e mangiano. Non mettono in discussione la disciplina. La natura non la vede affatto come una cosa negativa. La disciplina è nel DNA; è sopravvivenza.

Pensate alla parte che questa qualità ha nella vostra vita. Se siete un grande ciclista come Lance Armstrong disciplina significa tenersi in forma, allenarsi, mangiare nel modo giusto e andare in bicicletta per molti chilometri ogni settimana. Se lavorate in un bar come Starbucks, disciplina significa arrivare in orario, memorizzare tutti i nomi delle bevande, sapere quanta schiuma mettere in un cappuccino o in un caffelatte ed essere gentili anche quando c'è una lunga fila di clienti impazienti. Questa è disciplina. Per avere successo, bisogna avere disciplina. Se state seguendo un corso di Tae Bo con Billy Blank, sarà meglio che siate disciplinati quando vi dice di sollevare la gamba. Lui ovviamente non lo dice per cattiveria, ma solo perché sa che non otterrete mai quello che volete ottenere se non sarete disciplinati.

Ecco come condivido la disciplina

con i miei capi. È mio compito dire loro quando svegliarsi, quando mangiare e come interagire l'uno con l'altro. Io stabilisco regole, confini e limitazioni su dove andare e a quale velocità, quando riposare, quando fare i bisogni, chi rincorrere, chi non rincorrere, dove scavare una buca, dove rotolarsi. Fa tutto parte della disciplina. Per me la disciplina non è punizione. Sono regole, confini e limiti, per il bene dei cani e del mio rapporto con loro.


Correzioni

In natura i cani si correggono l'un l'altro continuamente: le madri correggono i loro cuccioli, i capibranco correggono i gregari. I branchi di cani in natura si basano su innumerevoli regole, confini e limitazioni. Ci sono dozzine di tacite regole di etichetta in un branco di lupi o cani selvatici, a volte comunicate tramite l'energia, a volte tramite il linguaggio del corpo, a volte con un contatto fisico o un morso. Una correzione, quello che alcuni chiamerebbero punizione, è semplicemente la conseguenza dell'infrangere una regola. Con i cani ci sono sempre delle conseguenze nell'infrangere una regola, senza eccezioni. Se i membri del branco potessero parlare, direbbero a chi ha violato la regola: «Tu non sei disciplinato come noi; non sei parte del branco. Ti daremo una possibilità. Se lo rifai, sei fuori. Ti uccideremo o ti cacceremo dal branco». I cani non portano rancore agli altri cani per averli corretti, né portano rancore verso i cani che commettono errori. Semplicemente li correggono e vanno avanti con la loro vita. Per loro è tutto molto semplice e naturale. In natura imporre dei limiti non è crudele, e per poter imporre dei limiti tutti gli animali a volte hanno bisogno di correzioni. Noi tutti conosciamo genitori umani che non impongono limiti. Sono i loro figli quelli che corrono su e giù per il ristorante urlando e tirando il cibo e disturbando la vostra tranquilla cenetta. Sono quei genitori che chiamano SOS Tata quando la loro casa è nel caos.


Pensate a come imparano gli esseri umani. Spesso dobbiamo commettere degli errori ed essere corretti prima di capire quali sono le regole. Se siete in un paese straniero di cui non conoscete le regole del traffico e svoltate a destra con il rosso, un poliziotto potrebbe fermarvi e dirvi che in quel paese non si può svoltare a destra col rosso. Ora conoscete le regole, ma lui vi farà lo stesso la multa. Quella è la vostra punizione. È la vostra correzione. E probabilmente funzionerà..Dopo aver pagato una multa di 250 dollari, potete scommettere che non svolterete mai più col rosso in quel paese.

Come gli esseri umani e tutti gli altri animali, i cani hanno bisogno di essere corretti se infrangono una regola. La ragione per cui mi piace di più la parola « correzione » di «punizione» è che quest'ultima ha connotazioni umane, e fin troppe persone correggono il loro cane nel modo in cui punirebbero un bambino. Con un bambino gli tolgono un privilegio («Non hai pulito la tua stanza e domani non andrai a vedere la partita») oppure, dopo averlo sgridato ad alta voce, lo mandano nella sua stanza. Ma il cane non capisce cosa gli state dicendo quando lo sgridate urlando.

Tutto quello che sente è energia eccitata e squilibrata, che lo spaventa o lo confonde oppure che è portato semplicemente a ignorare. I cani non hanno il concetto di «domani», quindi non potete minacciarli di non portarli al parco. Se li mandate in un'altra stanza o li mettete fuori, probabilmente non metteranno in relazione il fatto di essere stati cacciati e il cattivo comportamento. I cani vivono in un mondo di causa ed effetto. Non pensano, reagiscono, perciò devono essere corretti nell'istante in cui avviene il comportamento sbagliato. Non si possono aspettare neppure cinque minuti prima di correggere un cane, perché è molto probabile che a quel punto sarà passato a un altro stato mentale. Ricordate: i cani vivono nel presente. Le correzioni devono avvenire nel presente ed essere ripetute ogni volta che la regola viene infranta per far capire al cane quali aspetti del suo comportamento considerate inaccettabili.

Anche come si correggono i cani è oggetto di dibattito. C'è una scuola di pensiero molto influente al momento secondo cui solo il rinforzo positivo e le tecniche di addestramento positivo dovrebbero essere usate con i cani o con gli altri animali. Secondo me il rinforzo positivo è desiderabile e meraviglioso... quando funziona. E di solito funziona per i cani tranquilli e per quelli che cresciamo sin da cuccioli. Se riuscite a ottenere il comportamento desiderato dando al vostro amico a quattro zampe dei premietti, allora fatelo senz'altro. Ma i cani che vengono da me spesso sono quelli il cui comportamento è ormai fuori controllo. Sono animali salvati per strada con un passato terribile fatto di abusi, privazioni e crudeltà. Oppure sono cani vissuti tutta la vita senza regole, confini e limitazioni di qualunque tipo. Poi ci sono i cani nella zona rossa di cui abbiamo parlato, ormai irrecuperabili ricorrendo semplicemente al metodo del rinforzo positivo.

La violenza, d'altro canto, non è mai accettabile. Colpire un cane è inaccettabile. Non potete usare la paura affinché un animale si comporti bene: non funziona. Mostrare a un animale una forte leadership e dargli delle regole non è la stessa cosa che mettergli paura e punirlo.

La distinzione è nel come e quando usare le correzioni. Non si deve mai, mai e poi mai correggere un animale quando si è in preda alla rabbia o alla frustrazione. Sono questi i casi più comuni di violenza sugli animali, o sui bambini e le donne, se è per questo. Quando tentate di correggere un cane mentre siete in preda alla rabbia, di solito siete più incontrollabili di lui. E state soddisfacendo i vostri bisogni, non quelli dell'animale, che percepirà la vostra energia instabile e non cesserà il comportamento indesiderato, ma anzi, potrebbe ripeterlo più spesso. Non dovete mai lasciare che il vostro cane vi faccia perdere il controllo. Dovete insegnargli le regole e mostrargli la vostra leadership e, se dovete correggerlo, dovrete sempre restare calmo-assertivi. Certo, potrebbe essere difficile, come lo era per David, il padrone di Jordan, il bulldog. Ma forse è per questo che il cane è entrato nella vostra vita, in modo che entrambi possiate imparare un modo diverso e migliore di comportarvi.

Detto questo, quando correggete il vostro cane l'energia, l'atteggiamento mentale e la tempestività della correzione sono più importanti del metodo, a patto comunque che il metodo non sia violento. Non colpite mai un cane.

Un tocco veloce con la mano può fare in modo che un cane smetta di comportarsi in modo inappropriato. Io di solito piego la mano a forma di artiglio in modo che quando tocco il cane sul collo o sotto il mento le mie dita curvate gli diano la stessa sensazione dei denti di un altro cane o della madre. I cani spesso si correggono l'un l'altro con piccoli morsi e toccarsi è uno dei modi più comuni per comunicare. Un tocco è più efficace di quanto potrebbe mai essere un colpo violento.

Usate la tecnica meno violenta possibile per far cessare al cane il comportamento indesiderato o farlo uscire dallo stato mentale sgradito. Il vostro scopo è reindirizzare la sua attenzione verso di voi, il suo capobranco. La correzione può consistere in qualunque cosa, un suono, una parola, uno schiocco delle dita, qualsiasi cosa funzioni per voi e non faccia del male né fisico né mentale al vostro amico a quattro zampe. Per me ad esempio funziona quello che i cani fanno l'uno all'altro, ossia il contatto visivo, l'energia, il linguaggio del corpo e avanzare verso l'altro. Ricordate che i cani leggono continuamente la vostra energia e capiranno quello che significa quando la vostra energia dirà loro: «Non va bene fare questo». Quando ho un cane al guinzaglio, gli do un leggero strattone verso l'alto per far cessare il comportamento indesiderato. È un gesto rapido che dura un secondo e non fa male al cane, ma la tempestività è vitale. Qualunque metodo di correzione usiate, deve essere applicato nello stesso istante in cui il cane mostra il comportamento indesiderato. È qui che entra in gioco la conoscenza del vostro cane. Dovete imparare a leggere il suo linguaggio del corpo e la sua energia come lui legge la vostra.

Ad esempio, tutti i cani amano rotolarsi nelle carcasse degli animali morti. È così che in natura mascherano il loro odore quando vanno a caccia ed è una delle invenzioni più ingegnose di Madre Natura, un comportamento insito nei geni del cane. Tuttavia quando il cane vive con noi, vederlo tornare a casa ricoperto di resti di scoiattolo o puzzola morti non solo non è piacevole, ma è anche antigienico. Mi piacciono i cani che vivono il più naturalmente possibile, ma in quanto capobranco e membro della famiglia che paga le bollette, credo che sia nel mio diritto cercare di limitare questo aspetto del comportamento del cane. Perciò se vedo un cane che sembra sentire un odore insolito, devo correggerlo all'istante, prima che cominci a correre verso quell'odore. Ricordate: un cane è molto più veloce di noi. Se non riuscirete a leggergli nel pensiero e quindi vi farete sfuggire l'opportunità di correggerlo, quando tornerete a casa sarete costretti a fargli un bel bagno.

Il rituale di dominanza



Un altro aspetto controverso della correzione è il rituale di dominanza, ossia quello che la maggior parte degli addestratori e dei comportamentalisti chiama alpha roti, l'imposizione della posizione di sottomissione. È la ripetizione di ciò che fanno i cani o i lupi in natura l'uno all'altro: il cane dominante fa mettere l'altro su un fianco finché questi non segnala sottomissione. È come se un lupo chiedesse all'altro di arrendersi e ammettere di essere stato sconfitto. È questo il modo in cui un capobranco mantiene l'ordine senza dover ricorrere alla violenza esplicita contro gli altri membri del branco. A sentir parlare alcuni comportamentalisti, imporre a un cane la posizione di sottomissione è crudele come dargli fuoco. Sono stato criticato da molti che sostengono l'uso esclusivo del rinforzo positivo e sono stato definito disumano e barbaro proprio perché uso questa tecnica. Io rispetto le opinioni dei critici e concordo che questo metodo è adatto solo in alcuni casi e deve essere usato solo da conduttori di cani esperti. Se anche voi credete che questa tecnica sia crudele, siete liberi di considerare questo mio consiglio dal vostro punto di vista. Credo infatti che quando si tratta del modo in cui ci relazioniamo con gli animali, sia sempre una questione di coscienza personale.

A mio parere chiedere a un cane di sottomettersi a me sdraiandosi su un fianco è una cosa molto naturale da fare. Nel mio branco uno sguardo severo, un suono o un gesto da parte mia quasi sempre porta il cane che sta sbagliando a mettersi in uno stato di sottomissione, seduto o sdraiato che sia, senza che io debba toccarlo o in alcuni casi neppure avvicinarmi a lui. È chiaro che preferisco sempre ottenere il comportamento che desidero usando semplicemente uno sguardo o un suono invece di un tocco. Tuttavia, con i cani estremamente dominanti, con quelli che aggrediscono le persone o gli altri cani, o con due cani che stanno combattendo, a volte devo mettere fisicamente il cane o i cani sul fianco. Un cane dominante in quel caso lotterà contro di me (voi non lo fareste, se foste abituati a essere il capo?), è naturale. Se per tutta la vita aveste adottato un certo comportamento senza subire conseguenze, sarebbe ovvio anche per voi ribellarvi a qualcuno che arriva e vi dice «No!» In questi casi devo tenere l'animale fermo finché non smette di ribellarsi. Ho cominciato a usare questa tecnica col primo branco di Rottweiler e la uso ancora, ogni volta che ne ho la necessità. Valpha-roll fa in modo che il cane mi riconosca immediatamente come suo capobranco.

Quando la gente di fuori vede un cane sdraiato sul fianco, con le orecchie indietro e gli occhi bassi, presume che il cane stia reagendo in quel modo perché ha paura di me.

Ma quella non è una posizione di paura (per le posizioni consultate il paragrafo sul linguaggio del corpo). È una posizione di totale sottomissione. Nel mondo dei cani, è il massimo segno di rispetto, di resa. Sottomissione e resa non hanno connotazioni negative nel mondo dei cani. Per loro non esiste l'umiliazione, perché un cane non rimugina sul passato. Quel cane non mi porterà rancore. Anche se molti dei cani del mio branco a un certo punto della loro vita hanno dovuto sottomettersi a me dopo essersi comportati male, ancora oggi continuano a volermi bene e a seguirmi costantemente. Con quaranta cani che vivono tutti insieme, non passa giorno senza che qualcuno si ficchi nei guai. Ma una marachella può evolversi in un comportamento più pericoloso e distruttivo, e da bravo capobranco sta a me bloccare questi comportamenti indesiderati prima che vadano troppo oltre. Ma quando si parla di rituale di dominanza, vorrei che teneste sempre presente una cosa: anche se personalmente lo pratico nel mio lavoro di rieducazione di cani aggressivi e molto squilibrati, invito chiunque non sia un professionista o perlomeno una persona molto esperta in comportamento canino e aggressività a non mettere mai con la forza un cane sul fianco. Con un cane dominante o aggressivo una persona inesperta potrebbe rischiare facilmente di essere aggredito e morso. Si tratta di situazioni pericolose, potenzialmente fatali. Se il vostro cane mostra il genere di problemi comportamentali che necessitano di questo tipo di correzione, allora dovreste in ogni caso consultare un professionista. Non dovreste mai tentare di ripristinare da soli la disciplina con un cane che si è spinto troppo oltre in termini di dominanza e aggressività.

Regole, confini e limiti



















A casa vostra esistono regole per i vostri figli; perché allora non dovrebbero essercene anche per il vostro cane? Fin troppi clienti vengono da me dopo aver toccato il fondo. Il cane sta letteralmente governando la famiglia e la casa è nel caos. Molti ammettono con grande vergogna di essersi dovuti isolare, privandosi della compagnia degli amici, per paura di quello che il cane potrebbe fare a un eventuale ospite. La loro vita è diventata ingestibile, quasi come se vivessero con un alcolista o un tossicodipendente! Durante la prima stagione della mia serie televisiva, ho avuto modo di conoscere una stupenda famiglia italo-americana: i Francesco erano sempre stati molto sereni e socievoli, finché nella loro casa non è entrata Bella, un minuscolo Bichon Frisé. Quando li conobbi avevano smesso di invitare i parenti a casa loro per paura che Bella li aggredisse. Questa minuscola palla di pelo non pesava neppure cinque chili, ma controllava un'intera famiglia. Cominciava con l'abbaiare incessantemente a chiunque entrasse in casa e non la smetteva finché l'intruso non se ne andava. I Francesco amavano Bella: era stato il desiderio di una zia in fin di vita che prendessero un cucciolo per la figlia che sarebbe rimasta orfana e la sua cara nipote. Per loro Bella aveva un significato spirituale: ricordava loro una persona che amavano molto, perciò la affrontavano con timore quasi reverenziale. Non le avevano mai dato regole, confini o limiti. Non si erano resi conto che non le stavano facendo un favore coccolandola in quel modo. Era un cane molto squilibrato, sempre in tensione perché si sforzava con tutta se stessa di svolgere il ruolo di capobranco, ma senza molto successo. Non si stava godendo la vita. La maggior parte dei cani sa istintivamente che non è compito loro gestire la casa, e in realtà non vuole farlo! Ma se non lo fate voi, sentono di non avere altra scelta che cercare di farlo loro.

È istintivo per un cane sentire il bisogno di regole e struttura nella propria vita. In natura tutto si basa sulle regole e sui rituali di comportamento. Ora che i cani domestici vivono con noi, sta a noi dettare le regole. Quello che permettete o non permettete in casa vostra sta a voi deciderlo, se il cane può dormire sul letto con voi, se può salire sul divano, se può scavare in giardino, se gli viene permesso di elemosinare il cibo dalla tavola. Ma ci sono certi comportamenti che raccomando di bloccare sempre, perché incoraggiano la dominanza. Non dovreste permettere al cane di saltarvi addosso, né di saltare addosso a chiunque altro, quando entrate dalla porta. Non dovreste permettergli di uggiolare quando non ci siete. Nessuna possessività con i giocattoli. Niente morsi o accenni di morsi. Non si salta sul letto per svegliarvi. Nessuna aggressività verso la gente o gli altri cani, né verso gli altri animali della casa. Mai abbaiare con insistenza.

Alcuni dei comportamenti che vorrete bloccare potrebbero essere istintivi. Ecco perché dovete essere molto più del semplice proprietario del vostro cane. Dovete essere il suo capobranco. Un capobranco controlla sia gli istinti che i tratti genetici di un cane. In quanto padrone, potete controllare solo l'affetto e i tratti genetici. Un addestratore può controllare solo i tratti genetici.

Potete mandare il cane a scuola di obbedienza e insegnargli a sedersi, restare fermo, venire da voi o seguirvi al passo. Potete insegnargli a prendere un frisbee al volo o a fare un percorso a ostacoli.

Quelli sono tratti genetici. Ma il fatto che una persona sia tanto intelligente da andare ad Harvard non significa che sia anche una persona equilibrata. Quando addestrate un cane, non avete accesso alla sua mente, ma riuscite solamente a condizionarlo. E condizionare non significa niente nel mondo dei cani. Ai cani non importa vincere premi. A loro importa essere quelli che prendono più frisbee. Un cane potrà anche riuscire a eseguire dei comandi, a riportare prede o a seguire delle tracce o a fare quello che la sua razza, i suoi tratti genetici, l'hanno programmato a fare. Ma può anche giocare allegramente con gli altri cani senza azzuffarsi? Può viaggiare in branco? Può mangiare senza essere protettivo verso la propria ciotola? Quello è istinto. Un capobranco controlla entrambe le cose.

Ad esempio, potreste avere avuto questa esperienza col vostro cane. Mettiamo che Fido adori giocare a palla. In giardino giocate con lui tutto il giorno a lanciarla e riportarla. Quelli sono i tratti genetici del vostro cane, è la razza. In quei momenti voi controllate il comportamento del vostro cane, ma tramite la palla. La sua motivazione per stare con voi è la palla, perché voi avete la palla.



Ma supponiamo che il cane perda interesse nel gioco. La sua nuova motivazione è il gatto. Inizia così a inseguirlo. Quello è il suo istinto che lo chiama. Ora riuscite a controllarlo? Siete in grado di bloccare quel comportamento? Riuscite a controllare il vostro cane durante una passeggiata, senza la palla e fuori dal giardino? Riuscite a impedirgli di inseguire gli scoiattoli mentre passeggiate?

Non potete impedire al vostro cane di inseguire un gatto o uno scoiattolo usando una palla da tennis. L'unico modo per bloccare questi comportamenti è la dominanza. Se non controllate anche il suo lato istintivo, non potrete prevedere né controllare quello che il vostro cane potrà o non potrà fare.

Come capobranco al Dog Psychology Center, spesso devo bloccare i comportamenti istintivi.

Ad esempio è istintivo per i cani montarsi l'uno con l'altro, ma a volte devo bloccarli perché, se quel comportamento diventa troppo violento, potrebbe degenerare in una rissa. Inoltre non permetto ai miei cani di litigare per il cibo o per una palla. Nel mio branco non sono tollerate risse né aggressività. Ai cani più grandi non è permesso di infastidire quelli più piccoli, ed è per questo che il nostro minuscolo Chihuahua, Coco, può vivere tranquillamente nello stesso branco con due enormi pastori tedeschi, sette pitbull e un dobermann. Devo anche impedire ai più forti di accanirsi sui più deboli o su quelli che hanno un'energia instabile. È naturale per i cani cercare di sbarazzarsi dell'energia instabile di un membro del branco, ma io devo insegnare loro ad accettare i membri più deboli e a non infastidirli. È in questo modo che il branco aiuta a rieducare i cani instabili, mostrando loro con l'esempio l'energia calmo-remissiva e come ci si sente ad averla. Impedisco anche ai cani di scavare o masticare l'erba o di rotolarsi negli escrementi degli altri. Ho scelto io queste regole perché si adattano a me in quanto essere umano. Come capobranco dei cani, ho il diritto e la responsabilità di scegliere le regole di vita. Tuttavia, ogni volta che blocco un comportamento istintivo, devo sostituirlo con un'altra attività per reindirizzare l'energia. Non potete portare semplicemente via qualcosa senza dare niente in cambio. L'energia che ha spinto il cane al comportamento indesiderato non svanisce solo perché avete bloccato quel comportamento! Dovete sostituire un'attività sgradita con una gradita. Ecco perché al centro ho percorsi a ostacoli, piscine, tapis roulant, palline da tennis e altre distrazioni per i miei cani. Ecco perché trascorrono dalle cinque alle otto ore ogni giorno a fare dell'esercizio vigoroso ed ecco perché rendo ogni attività, dalla passeggiata al bagno al pasto, impegnativa dal punto di vista psicologico. Se non date al vostro cane un modo per consumare la propria energia ed esercitare la mente, sarà molto più difficile per lui attenersi alle regole e ai limiti che voi avete stabilito. Se volete essere un capobranco bravo e responsabile, dovete dare alla vita del vostro cane non solo l'ordine di cui ha bisogno, ma un gran numero di sfoghi per la sua energia naturale.


Fonte: dal libro "L'uomo che parla ai cani" di Cesar Millan e Melissa Jo Peltier

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