mercoledì 8 maggio 2013

Tutti i possessori di cani devono sapere

Dando un occhiata a questo post, conosceremo meglio queste leggi, aiutandoci a capire quanto è importante,  per tutelare noi e i nostri animali. Di seguito all'articolo, ho riportato una notizia  forse potremmo evitare notizie come queste..."Si uccide un cane di guardia alla villa, si ferisce l'altro per evitare il peggio, dopo che avevano sbranato
la governante, ridotta in gravi condizioni, ma il proprietario è in vacanza, all'insaputa di tutto.
Una domanda sorge spontanea:
"Non esistono leggi per prevenire queste situazioni?" Ci sono, ma al proprietario non viene fatto alcun obbligo preventivo per evitare successivamente l'abbattimento dei propri cani.
Siamo convinti che non ci siano razze "assassine" ma proprietari negligenti, che ignorano il da farsi in certe situazioni, personalmente sono convinto che un cane educato male, soprattutto se di grossa taglia, sia come un'arma, quindi ritengo che sia d'obbligo educare il proprietario, affinché possa comportarsi in modo corretto, in ogni situazione. Ogni comune dovrebbe aiutare i proprietari a comprendere l'impegno che si ha, nel gestire cani da guardia. Alcuni comuni gratuitamente in Italia lo hanno fatto, dimostrando ai loro cittadini serietà, amore incondizionato per i propri animali.

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

ORDINANZA 3 marzo 2009

Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione
dei cani. (G.U. Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009)

IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI

Visto il Regolamento di polizia veterinaria approvato con decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320; Visto l'art. 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833; Visto l'art. 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; Visto l'art. 10 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, approvata a Strasburgo il 13 novembre 1987, firmata dall'Italia; Vista la legge 14 agosto 1991, n. 281, concernente «Legge quadro in materia di animali d'affezione e prevenzione del randagismo»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003, concernente il «Recepimento dell'accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano del 6 febbraio 2003, recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 marzo 2003; Visti gli articoli 650 e 727 del codice penale; Vista l'Ordinanza del Ministro della salute del 14 gennaio 2008, concernente «Tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei
cani», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 23 del 28 gennaio 2008;
Ritenuto di dover adottare una nuova Ordinanza in materia, in quanto l'allegato A non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non e' possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza ad una razza o ai suoi incroci; Ritenuta la necessita' e l'urgenza di mantenere, in attesa dell'emanazione di una disciplina normativa organica in materia, disposizioni cautelari a tutela dell' incolumità pubblica; Vista la sentenza della III sezione penale della Corte di cassazione n. 15061 del 13 aprile 2007, con la quale la Suprema Corte ha ritenuto che l'uso del collare di tipo elettrico, quale «congegno che causa al cane una inutile e sadica sofferenza», rientra nella previsione di cui all'art. 727 ora art. 544-ter del codice penale che vieta il maltrattamento degli animali; Visto il decreto ministeriale 23 maggio 2008 recante «Delega delle attribuzioni del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per taluni atti di competenza dell'Amministrazione al Sottosegretario di Stato on.le Francesca Martini», registrato alla Corte dei conti il 10 giugno 2008, registro n. 4, foglio n. 27;

Ordina:

Art. 1.
1. Il proprietario di un cane e' sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell'animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall'animale stesso.
2. Chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo periodo.
3. Ai fini della prevenzione dei danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane devono adottare le seguenti misure:
a) utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell'animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
b) portare con se' una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l'incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti;
c) affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
d) acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore;
e) assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.
4. Vengono istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di specifica attestazione denominata patentino. Detti percorsi sono organizzati da parte dei comuni congiuntamente con le aziende sanitarie locali, in collaborazione con gli ordini professionali dei medici veterinari, le facoltà di medicina veterinaria, le associazioni veterinarie e le associazioni di protezione degli animali.
5. Il medico veterinario libero professionista informa i proprietari di cani in merito alla disponibilità di percorsi formativi e, nell'interesse della salute pubblica, segnala ai servizi veterinari della ASL la presenza, tra i suoi assistiti, di cani che richiedono una valutazione comportamentale, in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell'incolumita' pubblica.
6. I comuni in collaborazione con i servizi veterinari, sulla base dell'anagrafe canina regionale decidono, nell'ambito del loro compito di tutela dell'incolumita' pubblica, quali proprietari di cani hanno l'obbligo di svolgere i percorsi formativi. Le spese riguardanti i percorsi formativi sono a carico del proprietario del cane.
7. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali con proprio decreto, emanato entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente ordinanza, stabilisce i criteri e le linee guida per la programmazione dei corsi di cui al comma 4.

Art. 2.
1. Sono vietati:
a) l'addestramento di cani che ne esalti l'aggressività;
b) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l'aggressività;
c) la sottoposizione di cani a doping, così come definito all'art. 1, commi 2 e 3, della legge 14 dicembre 2000, n. 376;
d) gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, con particolare riferimento a:
1) recisione delle corde vocali;
2) taglio delle orecchie;
3) taglio della coda, fatta eccezione per i cani appartenenti alle razze canine riconosciute alla F.C.I. con caudotomia prevista dallo standard, sino all'emanazione di una legge di divieto generale specifica in materia. Il taglio della coda, ove consentito, deve essere eseguito e certificato da un medico veterinario, entro la prima settimana di vita dell'animale;
e) la vendita e la commercializzazione di cani sottoposti agli interventi chirurgici di cui alla lettera d).
2. Gli interventi chirurgici su corde vocali, orecchie e coda sono consentiti esclusivamente con finalità curative e con modalità conservative certificate da un medico veterinario. Il certificato veterinario segue l'animale e deve essere presentato ogniqualvolta richiesto dalle autorità competenti.
3. Gli interventi chirurgici effettuati in violazione al presente articolo sono da considerarsi maltrattamento animale ai sensi dell'articolo 544-ter del codice penale.
4. E' fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con se' strumenti idonei alla raccolta delle stesse.

Art. 3.
1. Fatto salvo quanto stabilito dagli articoli 86 e 87 del decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320 «Regolamento di Polizia veterinaria», a seguito di morsicatura od aggressione i Servizi veterinari sono tenuti ad attivare un percorso mirato all'accertamento delle condizioni psicofisiche dell'animale e della corretta gestione da parte del proprietario.
2. I Servizi veterinari, nel caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, in base alla gravita' delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose, stabiliscono le misure di prevenzione e la necessita' di un intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale.
3.I Servizi veterinari devono tenere un registro aggiornato dei cani identificati ai sensi del comma 2.
4. I proprietari dei cani inseriti nel registro di cui al comma 3 provvedono a stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dal proprio cane e devono applicare sempre sia il guinzaglio che la museruola al cane quando si trova in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico.

Art. 4.
1. E' vietato possedere o detenere cani registrati ai sensi dell'art. 3, comma 3:
a) ai delinquenti abituali o per tendenza;
b) a chi e' sottoposto a misure di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale;
c) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni;
d) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva o decreto penale di condanna, per i reati di cui agli articoli 727, 544-ter, 544-quater, 544-quinquies del codice penale e, per quelli previsti dall'art. 2 della legge 20 luglio 2004, n. 189;
e) ai minori di 18 anni, agli interdetti ed agli inabili per infermità di mente.

Art. 5.
1. La presente ordinanza non si applica ai cani in dotazione alle Forze armate, di Polizia, di Protezione civile e dei Vigili del fuoco.
2. Le disposizioni di cui all'art. 1, comma 3, lettere a) e b) e all'art. 2, comma 4 non si applicano ai cani addestrati a sostegno delle persone diversamente abili.
3. Le disposizioni di cui all'art. 1, comma 3, lettere a) e b) non si applicano ai cani a guardia e a conduzione delle greggi e ad altre tipologie di cani comunque individuate con proprio atto dalle regioni o dai comuni.

Art. 6.
1. Le violazioni delle disposizioni della presente ordinanza sono sanzionate dalle competenti Autorità  secondo le disposizioni in vigore.

Art. 7.
1. La presente ordinanza ha efficacia per 24 mesi a decorrere dal giorno della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. La presente ordinanza e' trasmessa alla Corte dei conti per la registrazione.

Roma, 3 marzo 2009

p. Il Ministro

Il Sottosegretario di Stato Martini Registrato alla Corte dei conti il 17 marzo 2009 Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 1, foglio n. 195.


E' colpa dei cani?


E' più facile uccidere un cane, che istruire il suo proprietario!

ROMA - Una collaboratrice domestica di 74 anni è stata aggredita da due rottweiler all'interno di una villa in via della Giustiniana, a Roma. A dare l'allarme sono stati i vicini di casa che hanno sentito le urla della donna, che era sola in casa. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno attirato i cani e hanno sparato due colpi uccidendone uno e ferendo l'altro. La donna, in fin di vita, è stata soccorsa dal 118 e trasportata in codice rosso all'ospedale Sant'Andrea. I militari hanno poi allertato i veterinari. Quando si è verificata l'aggressione in casa non c'erano i proprietari, ma solo la donna che stava facendo le pulizie. Intanto dal mondo dell'associazionismo e della politica arriva la richiesta: vietare le razze più pericolose.

È stata trascinata dai cani per un centinaio di metri ed è stata morsa e azzannata in testa, al volto, che è sfigurato, al tronco, alle gambe e alle braccia. Lo testimoniano alcuni indumenti e la lunga scia di sangue. Ad accorgersi di quanto stava avvenendo nel giardino della villa è stata una vicina che ha chiamato il 112. Quando i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia Roma Cassia sono arrivati hanno dovuto sparare alcuni colpi d'arma da fuoco per fermare gli animali. Uno è morto sul colpo, mentre l'altro è stato portato via in fin di vita dal servizio veterinario della Asl.

Sette ore di intervento per la vittima. Ha subìto quasi sette ore di intervento chirurgico la vittima dell'aggressione. La donna è ancora sul lettino operatorio e i medici stanno tentando di ricostruire lo scalpo, profondamente lesionato a causa dell'attacco dei due animali. Probabilmente, riferiscono fonti sanitarie all'Adnkronos Salute, per la ricostruzione della parte si renderà necessaria l'asportazione di lembi di pelle dalle gambe della paziente da innestare poi sullo scalpo, lesionato dalla nuca all'attaccatura dei capelli. La donna ha subìto anche una grave ferita a un orecchio, ma il viso pare non essere stato interessato dall'aggressione dei due cani. Le sue condizioni sono comunque stabili: nessun organo vitale è stato coinvolto.

La villa è di proprietà di un imprenditore che si trova fuori città per le vacanze. Stando alle testimonianze dei vicini, raccolte dai carabinieri, i due cani erano molto aggressivi abbaiavano e ringhiavano quando qualcuno passava davanti al cancello, ma non sembra avessero mai aggredito qualcuno.

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