mercoledì 8 maggio 2013

Segnali calmanti


Ho voluto pubblicare questo documento, perché spesso me lo hanno chiesto, penso che tutti coloro che possiedono un cane, debbano conoscerlo...

Quali sono i “Segnali calmanti”

I segnali calmanti descritti sono circa trenta, alcuni molto evidenti, altri più difficili da individuare.
L’elenco dei principali segnali calmanti catalogati da Turid Rugaas (Premio Nobel per la ricerca) è il seguente.


Figura 1 – Girare la testa 


• Girare la testa 


Questo segnale può essere un movimento veloce (girare la testa di lato e subito tornare nella posizione precedente) oppure la testa può essere voltata di lato e tenuta in questa posizione per un po’ di tempo. Lo spostamento della testa in senso laterale interrompe il contatto visivo ed è una forma di sviamento di un potenziale conflitto. Il cane può usare questo gesto, quando un altro cane si sta avvicinando, magari troppo in fretta. Spesso il girare la testa di lato fa parte proprio del cerimoniale di saluto tra cani: due cani si incontrano, girano entrambi la testa per un attimo e poi si annusano felicemente. Altre volte il cane usa questo gesto per comunicare il proprio disagio trovandosi in una certa situazione, ad esempio se qualcuno gli posa la mano sulla testa.







Figura 2 – Guardare altrove 

• Guardare altrove, distogliere lo
sguardo 

Il cane tende ad evitare lo sguardo diretto. In situazioni di eccessiva vicinanza con altri cani o persone, oppure se viene fissato, il cane distoglie lo sguardo o addirittura guarda altrove.











Figura 3 – Socchiudere gli occhi




• Socchiudere gli occhi 

Socchiudere gli occhi facendo diventare lo sguardo più dolce, abbassare le palpebre, non guardare in maniera minacciosa, sono segnali calmanti.















• Voltarsi di lato e di spalle 

Figura 4 - Voltarsi di lato e di spalle 

I cani trovano molto rilassante girarsi di lato o dare le spalle. Quando un cane ringhia ad un altro è facile vedere questo ultimo girasi di schiena; spesso i cani lo fanno anche quando vogliono essere coccolati dal padrone: si appoggiano alle gambe del proprietario con il fianco.








Figura 5 – Leccarsi il naso

• Leccarsi il naso

Questo movimento veloce è molto rilassante per il cane. Lo mette in pratica sia quando è intimorito da qualcosa (es. quando un altro cane sta arrivando verso di lui), sia quando è piacevolmente rilassato (es. quando è coccolato).








Figura 6 - Immobilizzarsi 

• Immobilizzarsi 

Stare immobile è una tipica tattica per sfuggire ad una aggressione, è innata in tutti gli animali e può essere notata anche nell'uomo ( tant'è che si usa l’espressione “paralizzarsi dalla paura”). Stando fermo davanti ad un altro cane, magari più grande per mole o età, l’animale cerca di dimostrarsi passivo, inoffensivo.





Figura 7 – Camminare lentamente, usare movimenti lenti 


• Camminare lentamente, usare movimenti lenti

Il movimento lento ha per il cane un forte senso calmante. Spesso il cane lo mette in atto quando vede un altro cane sconosciuto o quando stanno succedendo troppe cose intorno a lui.






• Posizione di gioco 

Figura 8 – Posizione di gioco


La classica posizione dell’inchino con le zampe anteriori distese e il posteriore sollevato, viene utilizzata sia per invitare al gioco sia per calmare l’altro. La posizione viene ripetuta più volte durante il gioco, per assicurarsi che tutto quello che avviene sia considerato ancora gioco da tutti. 









Figura 9 - Sedersi 




• Sedersi 

Il cane può sedersi se si trova a disagio con un altro animale o persona, oppure per calmare una situazione di gioco che rischia di degenerare. Spesso è la prima posizione che il cane assume in una situazione che non sa come gestire, fin da cucciolo, e viene associata ad altri segnali come sbadigliare, alzare la zampa o leccarsi il naso.











Figura 10 – Mettersi a terra 


• Mettersi a terra

Sdraiarsi a pancia in giù ha un forte potere calmante, usato soprattutto da cani di alto rango sociale. Spesso tendono a mettere il muso tra le zampe anteriori oppure a rimanere eretti come sfingi, in ogni caso stanno dicendo che hanno bisogno di un po’ più di calma. Questo gesto è spesso usato dai cani adulti assillati dai giochi dei cuccioli.



Figura 11 - Sbadigliare



• Sbadigliare 

Il cane può usare lo sbadiglio quando è ansioso, spaventato, stressato, agitato. In ogni caso sta comunicando un disagio abbastanza forte.







Figura 12 - Annusare 

• Annusare per terra, fingere di fare altro

Uno dei metodi utilizzati dai cani per dimostrare intenzioni pacifiche è fingere di essere impegnati a fare altro, piuttosto che guardare l’altro individuo. Spesso il comportamento esibito è annusare per terra, atteggiamento con forte potere calmante.





Figura 13 – Avanzare curvando

• Avanzare curvando

Due cani che si incontrano normalmente non si avvicinano in modo diretto tra loro, ma avanzeranno facendo un semicerchio. Tale gesto ha un forte potere calmante per il cane.


              


• Mettersi in mezzo

Figura 14 – Mettersi in mezzo

Mettersi in mezzo, separare, è un comportamento con il quale il cane si mette fisicamente tra due individui per calmare gli animi e riportare la situazione a livelli normali, evitando scontri o aggressioni. Spesso i cani esibiscono questo comportamento anche nei confronti di due esseri umani che discutono, o anche semplicemente in caso di un abbraccio. Ci si può riferire a questo comportamento con il termine inglese “Splitting”, dal verbo “To Split” (Separare).




Figura 15 – Agitare la coda 

• Agitare la coda

E’ uno scodinzolio ampio ma non tale da arrivare a toccare le anche, con postura non bassa.
Si vede spesso durante il gioco. Può essere utilizzato anche nei confronti dell’uomo, si evidenzia ad esempio quando il cane si avvicina scodinzolando dopo una sgridata, tenendo la testa bassa.



Figura 16 – Alzare una zampa anteriore

• Alzare una zampa anteriore

Atteggiamento esibito in momenti di estrema indecisione, quando il cane non è sicuro sul comportamento da assumere. Lo si può vedere utilizzato ad esempio da un cane adulto per calmare un giovane esuberante, da una femmina per calmare i propri cuccioli oppure da un cucciolo in una situazione stressante, spesso accompagnato da altri segnali.





Figura 17 – Sbattere le palpebre

• Sbattere le palpebre

Sbattere le palpebre o socchiudere gli occhi permette al cane di osservare un altro individuo senza che le sue intenzioni vengano fraintese, in quando lo sguardo risulta meno diretto e minaccioso.





Figura 18 – Schioccare le labbra


• Schioccare le labbra

Il cane fortemente indeciso sul da farsi in una certa situazione, agitato e a disagio può schioccare le labbra come segnale calmante. 








Figura 19 – Fare pipì

• Fare pipì

Fare pipì è un modo per scaricare la tensione e dare modo agli altri di ricevere maggiori informazioni. Viene frequentemente confuso con un cerimoniale o con la marcatura odorosa, ma è invece spesso associato a una situazione di disagio.




• Grattarsi

Figura 20 - Grattarsi 


Il cane può grattarsi in situazioni in cui si trova a disagio, ad esempio quando si sta avvicinando un altro cane, oppure come modo per scaricare lo stress accumulato. 








• Scrollarsi 

Figura 21 - Scrollarsi


In situazioni di disagio o stress, il cane può scrollarsi come per eliminare la tensione accumulata e tranquillizzarsi. E’ comunque un segnale calmante. 

Figura 22 – Il “sorriso”


• Il “sorriso”

E’ il gesto che più si avvicina al sorriso umano. La bocca è rilassata, leggermente aperta, con la lingua visibile oppure appena appoggiata ai denti inferiori.





• Atteggiarsi da cucciolo 

Figura 23 – Atteggiarsi da cucciolo 


Il cane può atteggiarsi come un cucciolo, invitando al gioco e facendo balzelli davanti all'altro individuo. Come ogni comportamento assimilabile a quelli esibiti dai cuccioli, mostra assoluta intenzione pacifica.




• Sottomissione passiva

Figura 24 – Sottomissione passiva

L’equivalente canino della prostrazione, di fronte ad un cane riconosciuto più forte il cane rotola sul fianco ed espone la pancia, interrompendo il contatto visivo.

Può anche essere un’azione volontaria non indotta da un altro individuo, un rituale che di solito si verifica dopo qualcosa di piacevole, in questo caso il cane rotola e si strofina sul terreno.


Figura 25 – Leccare le labbra dell’altro 

 • Leccare le labbra dell’altro 

Atteggiamento che rimanda alla richiesta di cibo che i cuccioli fanno alla madre all'inizio dello svezzamento, quando leccano le sue labbra per indurla a rigurgitare il cibo. Essendo esibito per questo scopo dai cuccioli, in età adulta questo comportamento permane come segnale ritualizzato che indica volontà di mostrarsi deferenti e inermi, proprio come un cucciolo.


• Assumere un’espressione da cucciolo

Figura 26 – Assumere un’espressione da cucciolo


Il cane può assumere un’espressione il più simile possibile a quella di un cucciolo, mostrandosi quindi inerme e inoffensivo. Questo atteggiamento è più evidente nelle razze ai livelli più bassi della scala neotenica, come i molossoidi, favoriti dalla loro conformazione.




Figura 27 - Orecchie tirate indietro

• Orecchie tirate indietro 

Un segnale evidente di pacificazione e sottomissione. Le orecchie sono tirate indietro contro la testa, con i denti non visibili, il corpo abbassato e la fronte liscia.






• Leccare l’aria 

Figura 28 – Leccare l’aria


Il cane assume una posizione dimessa, con il posteriore abbassato, e lecca l’aria.
Atteggiamento spesso mostrato dai cuccioli quando si avvicinano con deferenza ad un adulto, permane in età adulta ad indicare estrema sottomissione e intenzione pacifica.




Figura 29 – Annusare l’aria


• Annusare l’aria 

Il cane può annusare ripetutamente l’aria alzando e abbassando la testa quando si trova a disagio e vuole comunicare calma, ad esempio se ci si avvicina troppo velocemente e in maniera diretta.





L’uomo può usare i segnali calmanti?

La risposta è sì. Nonostante la forma comunicativa più utilizzata dall'uomo sia la parola, ci sono posture del corpo e atteggiamenti che possono segnalare le nostre buone intenzioni e sono comparabili alle posture corporee utilizzate dai cani come segnale calmante.

I segnali calmanti utilizzabili dall’uomo nei confronti del cane sono:

• Ruotare la testa

Le persone potrebbero usare questo segnale mentre si avvicinano ad un cane proprio per chiarire all’animale le loro intenzioni pacifiche.

• Distogliere lo sguardo

Alternando sguardi diretti a sguardi in altre direzioni interrompiamo il contatto visivo con il cane inviandogli quindi un segnale calmante.

• Camminare seguendo una curva

Avvicinandoci ad un cane sconosciuto o vistosamente preoccupato, potremmo fare un semicerchio per raggiungerlo, magari ruotando la testa di lato senza guardarlo negli occhi.

• Voltare le spalle

Le persone potrebbero usare questo gesto per calmare una situazione, ad esempio quando un cane sta giocando un po’ troppo irruentemente, oppure quando il cane salta addosso ripetutamente anche solo per fare le feste ma l’atteggiamento non è gradito.

• Immobilizzarsi

Una persona che non conosce il cane che gli sta venendo incontro, stando ferma e facendosi annusare darà un segno calmante all’animale.

• Muoversi lentamente

Fare gesti lenti nei confronti di un cane, specialmente se vogliamo fargli fare qualcosa che non ama particolarmente (es. mettergli la pettorina) può aiutarlo a calmarsi.

• Sbadigliare

Essendo questo un segnale calmante di forte intensità può essere usato anche dagli umani per far quietare e rilassare i cani: un proprietario può cominciare a sbadigliare se il cane gioca troppo irruentemente oppure se vede il cane impaurito da qualcosa o qualcuno.

• Invito al gioco

Assumendo una posizione accucciata, con le braccia distese in avanti lungo le nostre gambe, inviamo al cane un segnale che può essere interpretato come un inchino, l’invito al gioco.

• Simulare di annusare per terra

L’uomo può accovacciarsi e sfregare il terreno con le mani, simulando quanto il cane fa con il naso quando annusa per terra.

• Sedersi

Sedendoci riduciamo le nostre dimensioni e inviamo un segnale calmante al cane, apparendo meno minacciosi.
Il cane utilizza i segnali calmanti con l’uomo così come normalmente fa con i suoi simili, sarebbe corretto ed educato se l’uomo rispondesse esibendo a sua volta un segnale calmante quando il cane ne presenta uno.
Accade molto spesso però che i segnali inviati dal cane non vengano compresi, bensì vengano fraintesi e antropomorfizzati. Queste incomprensioni vengono vissute dal cane in maniera conflittuale, lo confondono e creano di conseguenza problemi nel rapporto con il proprietario.
Tra gli esempi tipici di situazioni in cui i segnali calmanti inviati dal cane non vengono compresi dall'uomo è possibile individuare i seguenti:

• Un cane torna lentamente quando il proprietario, con tono arrabbiato, lo richiama. Il proprietario pensa che il cane rallenti apposta, urla di più e il cane rallenta ulteriormente fino quasi a fermarsi, magari annusando per terra.

• Un cane sbadiglia a seguito di una sgridata. Il proprietario pensa che il cane mostri disinteresse e stia in qualche modo prendendosi gioco di lui.

• Un proprietario pensa che il cane assuma “un’aria colpevole” quando sgridato, distogliendo lo sguardo, socchiudendo gli occhi, magari leccandosi le labbra.

• Due proprietari pensano che il cane sia geloso perché quando discutono si frappone tra loro, dividendoli.

• Un proprietario pensa che il proprio cane sia maleducato perché quando rientra a casa questi fa pipì andandogli incontro. Il cane viene sgridato ogni volta.

E’ evidente come il cane, in questi esempi, stia inviando dei segnali calmanti molto palesi, che purtroppo non ottengono l’effetto desiderato, anzi sono interpretati con tutt'altro significato. Casi come questi possono portare il cane a situazioni di tensione e stress anche molto accentuate.

Stress e segnali calmanti
Lo stress può essere definito come uno stato con cui l’organismo reagisce ad una minaccia interna o esterna e concentra le sue forze per superare la situazione di pericolo.

Lo stress è sempre esistito ed è da considerarsi dal punto di vista evolutivo come una reazione importantissima per la sopravvivenza, perché permette di ottenere l’adattamento più idoneo ai mutamenti dell’ambiente.
Lo stress è un fenomeno ambivalente, nel 1936 il ricercatore H. Selye ha introdotto la distinzione tra stress positivo (eustress) e stress negativo (distress).
Lo stress positivo è un’attivazione necessaria dell’organismo che conduce l’animale (o l’uomo) a mettere in campo le migliori energie rendendo possibile un ulteriore miglioramento delle proprie capacità. Per stress negativo si intende al contrario un sovraccarico di richieste dannoso per l’organismo.
I fattori stressanti (stressors) possono essere: fattori esterni (es. deprivazione sensoriale, dolore), impossibilità di soddisfare le esigenze primarie (es. fame, sete, sonno), pretese eccessive o inattività forzata (ad es. rimproveri, punizioni), fattori sociali (es. l’isolamento), fattori psichici (es. conflitti, paura).
Nell’organismo, lo stress può manifestarsi a qualsiasi livello: fisiologico-funzionale (es. sudorazione, palpitazioni), comportamentale (es. ansia, aggressività) ed esistenziale (es. valutazione della propria condizione).
Sempre Selye ha introdotto il concetto di “Sindrome generale di adattamento”. Quando l’azione degli Stressors si prolunga nel tempo, la reazione dell’organismo può essere divisa in tre fasi:

• Fase di allarme

L’impulso nervoso e la produzione ormonale concorrono a creare la preparazione ottimale alla reazione.

• Fase di resistenza

L’opposizione all’evento stressante principale si intensifica, mentre si riduce quella ad altri stimoli secondari. Questo significa che il tentativo di superamento del fattore primario compromette la capacità di resistenza verso fattori stressanti concomitanti.

• Fase di esaurimento

Se lo stress dura troppo a lungo, l’organismo può non reggere nonostante l’adattamento raggiunto in precedenza. I sintomi di allarme della prima fase si riattivano, però a questo punto diventano permanenti. La tensione elevata e incessante, in concorso con altri fattori di rischio, può portare allo sviluppo di malattie ed in casi estremi perfino alla morte.
I sintomi che permettono di concludere che un cane è stressato sono molteplici, molti dei comportamenti mostrati in situazione di stress non sono specifici, bensì si presentano anche in altre situazioni. E’ fondamentale quindi tenere in considerazione in quale situazione il comportamento viene mostrato e quanto spesso si presenta.
Tra i comportamenti utilizzati in situazione di stress, i segnali calmanti rivestono un ruolo importante. Il cane insicuro, stressato, sopraffatto da eccessive richieste mostra questi segnali con maggiore frequenza. Quando anche un occhio esperto non riesce più a individuare questi segnali, vuol dire che il cane ha raggiunto un tale livello di stress da non riuscire più a comunicare. Lo stadio successivo può essere uno stato di congelamento (freezing), una completa rinuncia ad agire. I segnali calmanti hanno sempre un nesso con la situazione in cui si trova il cane, questo vuol dire che se esso mostra comportamenti o invia segnali non adeguati alla situazione, potrebbe essere stressato. Un’attività sostitutiva, intesa come fingere di fare altro se usata come segnale calmante, potrebbe quindi in realtà essere sinonimo di stress. Un esempio di quanto appena esposto potrebbe essere il grattarsi.
Altri segnali calmanti che a seconda della situazione potrebbero indicare stress sono, ad esempio, scrollarsi e sbadigliare. E' dimostrato come già cuccioli di pochi giorni, se sollevati da terra, sbadigliano.

Conclusione 

Il patrimonio comunicativo dei cani è davvero una risorsa importante, una maggiore cultura cinofila porterebbe l’uomo a comprendere più facilmente le situazioni conflittuali che si creano nelle relazioni cane-uomo e cane-cane, riuscendo magari a prevenire incidenti e aggressioni di cui tanto si parla. Sarebbe bello se, in una società come la nostra dove mediamente ogni famiglia possiede uno o più cani, si diffondesse questa cultura, questa voglia di comprendere i nostri compagni a quattro zampe. Si potrebbe partire già dalla scuola materna, con il gioco e servendosi di cani adatti, ad insegnare la corretta relazione e a comprendere il linguaggio di queste creature meravigliose che ci accompagnano da millenni in ogni aspetto della nostra vita.
Un sogno forse, ma nessuno può impedirci di crederci e sperare che un giorno si avveri.

Bibliografia 

Libri consigliati: 

L’intesa con il cane: I Segnali Calmanti – Turid Rugaas – Haqihana Editore, 2005 (consigliata da Cesar Millan)

Capire il linguaggio dei cani – Stanley Coren – Franco Muzzio Editore, 2003 (consigliato da Cesar Millan)

Perché il mio cane fa così? – John Fisher – Albeto Perdisa Editore, 2004

Lo Stress nel cane – Martina Nagel, Clarissa v. Reinhardt, Haqihana Editore, 2003

All'altro capo del guinzaglio – Patricia B. McConnell – Ed. TEA, 2003 (consigliato da Cesar Millan)

La comunicazione del cane – Alexa Capra, Daniele Robotti – Calderini, 2007

Inserisco anche questi perché non se ne parla mai abbastanza, conoscere bene questi atteggiamenti, significa prevedere le mosse dei nostri cani  o quelle degli altri, dandoci modo di intervenire con anticipo e aggirare gli ostacoli, a volte salvare la vita al nostro cane, senza mettere a repentaglio la nostra salute.




RILASSATO

Serie di segnali che mostra un cane rilassato, discretamente soddisfatto, sereno, che non si sente minacciato da ciò che gli accade intorno: coda bassa e rilassata, orecchie alte (non in avanti), testa alta, bocca leggermente aperta, lingua in fuori, posizione sciolta, peso uniformemente distribuito sulle zampe.





VIGILE E IN ALLERTA

Quando il cane si imbatte in qualcosa di interessante o vede arrivare qualcuno, con questi segnali comunica che è attento a ciò che succede e che è in stato di allerta: coda orizzontale (non rigida né con pelo alzato), coda con eventuale movimento da lato a lato, orecchie in avanti (con movimento a scatti, come per cogliere un suono), occhi spalancati, naso e fronte lisci, bocca chiusa.



DOMINANZA E AGGRESSIVITÀ (minaccia offensiva)


Segnali inviati da un cane molto dominante e sicuro di sé, che comunica superiorità sociale e la possibilità di un'aggressione se sfidato: coda rigida, ma può fremere o vibrare da parte a parte, coda alzata con pelo rizzato, cresta di pelo rizzato sul dorso, orecchie in avanti (talora poco aperte verso i lati, a formare un’ampia V), fronte che può formare rughe verticali, naso corrugato, labbra arricciate, denti (e spesso gengive) visibili, bocca aperta a C, con angolo in avanti; zampe rigide, corpo leggermente inclinato in avanti.



DOMINANZA E AGGRESSIVITÀ (minaccia difensiva)
Serie di segnali che mostra un cane impaurito ma non remissivo, e che se incalzato, può attaccare. Gli avvertimenti sono rivolti direttamente all'individuo che lo minaccia: coda infilata tra le zampe (ferma o appena in movimento}, cresta di pelo rizzato sul dorso, orecchie indietro, pupille dilatate, naso corrugato, labbra poco arricciate (denti visibili), angolo della bocca tirato indietro, corpo abbassato.




TENSIONE E ANSIETÀ

Serie di segnali che mostra un cane teso. La fonte della tensione può essere sociale o ambientale. I segnali non sono rivolti a un particolare individuo: coda bassa, corpo abbassato, orecchie indietro, pupille dilatate, ansimi rapidi con angolo della bocca all'indietro, cuscinetti sudati.







PAURA E SOTTOMISSIONE (SOTTOMISSIONE ATTIVA)

Serie di segnali che mostra un cane piuttosto impaurito che presenta gesti di sottomissione. Molti di questi segnali servono a calmare l'individuo di rango superiore, per evitare future minacce o sfide: coda bassa (possibile lieve scodinzolio), corpo abbassato, orecchie indietro, fronte liscia, contatti visivi brevi e indiretti, leccate al muso del cane dominante o all'aria, angolo della bocca all'indietro  zampa anteriore alzata, possibili impronte di sudore.




PAURA ESTREMA (SOTTOMISSIONE TOTALE)

Atteggiamento che indica resa e sottomissione totale. Il cane manifesta la sua inferiorità e si prostra davanti all'animale di rango più elevato per calmarlo ed evitare il confronto: coda tra le zampe, rotolamento sul dorso per esporre ventre e gola, orecchie appiattite e all'indietro  testa girata per evitare il contatto visivo diretto, occhi parzialmente chiusi, naso e fronte lisci, angolo della bocca all'indietro, possibile rilascio di qualche goccia di urina.




GIOCOSITÀ



È l’invito base al gioco. Può essere accompagnato da un abbaio eccitato, o da festosi attacchi e immediate ritirate, viene usato per puntualizzare che l’atteggiamento violento è solo un gioco e non una minaccia reale: coda alzata, scodinzolio ampio, orecchie alzate, pupille dilatate, bocca aperta e lingua in fuori, zampe anteriori e parte anteriore del corpo abbassate. Il cane di solito mantiene questa posizione solo per un attimo, poi si lancia in una folle corsa.




Fonte: Stanley Coren dal libro: "Capire il linguaggio dei cani"



Questo libro è consigliato da Cesar Millan

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