Questi consigli si applicano a tutti i cani, indipendentemente dalla razza, dall'età e dalle dimensioni, dal temperamento o dalla natura dominante o remissiva. È la mia formula in tre punti per la felicità del vostro cane. Ma ricordate: questa non è la soluzione definitiva a tutti i suoi problemi. I cani non sono degli elettrodomestici che possono essere mandati in riparazione e poi magicamente tornano a funzionare. Se volete che questa formula funzioni, dovrete metterla in pratica ogni giorno della vita del vostro cane.
Gestire la passeggiata
Aggiungete il numero di quelli che aspettano pazientemente che il loro Fido annusi per terra, gli alberi e qualunque cosa lo circonda, completamente dimentico della presenza del suo padrone.
La formula è semplice. Per avere un cane equilibrato, dovete dargli tre cose: esercizio, disciplina e affetto... in quest'ordine!
Perché l'ordine è importante? Perché è l'ordine naturale dei bisogni innati del vostro cane. Il problema negli Stati Uniti è che la maggior parte dei cani riceve dai suoi padroni solo una variabile della formula, ossia affetto, affetto e affetto. Alcuni sono più bravi e danno al cane metà affetto e metà esercizio. Altri praticano tutte e tre le cose, ma mettono l'affetto per primo. Come ho sottolineato ripetutamente in questo libro, quella è la ricetta giusta per un cane squilibrato. Sì, i nostri cani vogliono affetto. Ma prima hanno bisogno di esercizio e di leadership. Specialmente di esercizio, come vedrete subito.
1). L'esercizio
Questa è la prima parte della formula della felicità del vostro cane ed è assolutamente imprescindibile. Ironicamente, è proprio l'aspetto più trascurato dai padroni di cani negli Stati Uniti.
Forse è perché gli americani stessi in genere sembrano avere problemi a fare sufficiente esercizio e non capiscono che tutti gli animali, esseri umani compresi, hanno un desiderio innato di essere attivi. Il semplice uscire e fare qualcosa di fisico, muovere il proprio corpo, sembra essere passato in secondo piano nella società odierna. La vita moderna è così fitta di impegni che non sembra esserci posto per le passeggiate quotidiane con i nostri cani. Ma se volete assumervi la responsabilità di vivere con un cane, questo è il contratto che dovete firmare. Dovete andare a passeggiare insieme, ogni giorno, e preferibilmente almeno due volte al giorno. E per un minimo di trenta minuti ogni volta.
Camminare insieme al vostro amico a quattro zampe è un'attività primaria. E insito nel cervello del cane migrare con il branco. Ai cani non piace passeggiare semplicemente per fare i loro bisogni e prendere un po' d'aria fresca, come sembrano credere molti padroni. Per alcuni «portare a spasso il cane» significa lasciarlo uscire in cortile per fare i suoi bisogni e poi farlo rientrare in casa. Per lui è una tortura. Ogni cellula del suo corpo grida per fare una passeggiata. In natura i cani trascorrono fino a dodici ore spostandosi in cerca di cibo. I lupi, gli antenati viventi dei cani, sono noti per muoversi in un territorio vasto centinaia di chilometri e per cacciare almeno dieci ore nel loro habitat naturale. I cani hanno per natura diversi livelli di energia e alcuni devono camminare più di altri. Alcune razze hanno geni che dicono loro di camminare più a lungo o più velocemente o più lontano. Ma tutti i cani camminano. Tutti gli animali viaggiano. I pesci devono nuotare, gli uccelli devono volare... e i cani devono camminare!
Camminare col vostro cane è lo strumento più potente che posso offrirvi per aiutarvi a entrare in contatto con ogni aspetto della sua mente, animale, cane, razza e nome, tutti allo stesso tempo.
“Gestendo” la passeggiata avrete la possibilità di stabilire un vero legame col vostro cane come suo capobranco. La passeggiata è il fondamento del vostro rapporto. È anche il modo in cui un cane impara a essere tale. Impara cose sul suo ambiente, sugli altri animali, sugli esseri umani presenti in quell'ambiente, sui pericoli come le auto e le cose da evitare come le bici e gli skating-board. Può fare la pipì sugli alberi e conoscere davvero il suo territorio.
Gli animali hanno bisogno di stabilire una connessione col mondo e di uscire in quel mondo.
Non è naturale per loro trascorrere tutto il tempo dentro quattro mura o dietro un cancello. Un'altra parte del «paradosso dell'uomo di potere» di cui ho parlato, ossia la tendenza delle persone molto potenti ad avere cani con gravi problemi, è che queste persone spesso hanno case enormi e lussuose con grandi giardini. E pensano che lasciare il cane libero di vagare per la loro tenuta sia un esercizio sufficiente. Non pensate mai di sostituire una passeggiata con l'uscita in giardino! Certo, magari questo giardino è una proprietà di diversi ettari, ma per il cane è solo un grande canile circondato da mura. Inoltre permettere al vostro cane di andarsene in giro da solo tutto il giorno non equivale a fornirgli l'ordine e la struttura che acquisisce quando migra con il suo capobranco. Uno schema regolare e ben strutturato di passeggiate è vitale, specialmente per i cani con problemi comportamentali.
Gestire la passeggiata
Di tanto in tanto, dopo aver fatto visita ai miei clienti e aver lavorato con i loro cani, mi sento dire: «Ma come, ho pagato trecentocinquanta dollari per questo consulto e lei mi dice solo di portare fuori il mio cane più spesso?» In alcuni casi sì, è proprio così. Ma tutto sta in quello che io chiamo «gestire la passeggiata». C'è un modo giusto di camminare col vostro cane e un milione di modi sbagliati. Io direi che il novanta percento degli americani lo fa nel modo sbagliato. Pensate che stia esagerando? Ecco un esercizio per voi: andate in un qualsiasi grande parco cittadino, come Central Park a New York o Griffin Park a Los Angeles, e osservate tutti i padroni di cani passeggiare con i loro animali da compagnia. Osservatene dieci. Contate quanti di loro hanno i cani davanti, con un guinzaglio lungo o allungabile. Notate quanti di loro vengono tirati dai loro cani.
Aggiungete il numero di quelli che aspettano pazientemente che il loro Fido annusi per terra, gli alberi e qualunque cosa lo circonda, completamente dimentico della presenza del suo padrone.
Nessuno di questi padroni di cani sta gestendo in modo corretto la passeggiata. Ora, su queste dieci coppie di cani e padroni che avete osservato, in quante i cani camminavano in modo obbediente accanto al padrone o dietro di lui? Non molte, vero? Ora guardate in un altro quartiere, quello dove vivono i senzatetto. Notate la differenza nel linguaggio del corpo della persona e del cane?
Ironicamente, i senzatetto sembrano padroneggiare l'arte del passeggiare con un cane. Il padrone non si lascia trascinare dal suo cane; non è l'animale che stabilisce dove andare o cosa fare. Perché?
In primo luogo, perché si spostano insieme per molti chilometri ogni giorno. Secondo, perché il cane vede il senzatetto come il suo capobranco. I senzatetto non tengono i loro animali nella bambagia, non gli danno "premietti" né li coccolano tutto il giorno, ma gli animali percepiscono che i loro padroni sono felici di averli con sé. I padroni danno loro leadership, ossia qualcuno da seguire, che alla fine darà loro cibo, acqua e un posto dove riposare. La loro vita è semplice, ma strutturata.
Una passeggiata fatta nel modo giusto dovrebbe essere così: semplice, ma strutturata.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un commento...