mercoledì 8 maggio 2013

Leader (secondo Cesar Millan)

"Chi conosce solo la propria visione del caso ne sa poco."
                                                                                        (John Stuart Mill) 

           
1) Bisogna ricordare: i capibranco non si avvicinano mai ai gregari, ma esattamente il contrario, sono loro che vanno dai capi. Per molte persone è difficile vedere un bel cane, senza sentire il desiderio di accarezzarlo. Per quanto possa essere carino, dolce, con gli occhi che cercano affetto, bisogna sempre tenere presente che anche lui è un essere vivente, e come tale merita rispetto, come un essere umano.

2) I cani equilibrati incuriositi dal vostro odore si avvicineranno. E’ importante che vi facciate odorare, facendoli avvicinare. Se andrete a trovare un amico per la prima volta, e ci sarà un cane, sarà bene che inizialmente fingiate di non vederlo, lasciandolo scoprire da solo il vostro odore. Queste regole fanno parte del “bon ton” canino, se non le si rispetta, molti cani potrebbero innescare dei meccanismi di difesa, paura, timidezza e qualche volta aggressività. Se permetterete al cane di scoprire voi da solo, prima che lo facciate voi, potrà sviluppare rispetto e fiducia nei vostri confronti.

3) Rammentate sempre tre regole fondamentali:

Niente carezze 
Niente parole 
Mai guardare i cani negli occhi 

nel momento in cui il cane esamina la vostra energia e i vari odori del corpo. Il tempo di questa operazione può variare dai tre secondi ad un minuto. Estremamente importante questo momento per il cane, non deve essere interrotto. Un esempio: se voi state stringendo la mano ad una persona, che vi sta per conoscere, non le dareste le spalle vero?

4) Quando il cane avrà terminato il rito della conoscenza,vi darà un segnale:

· Di aggressione

· Di fuga

· Di indifferenza

· Di rispetto

quest’ultimo, è il modo più garbato di sottomettersi, gli avete fatto una buona impressione, potrebbe sfregarsi contro di voi con delicatezza, approvando così il permesso di toccarlo.

5) Molte persone commettono l’errore di “forzare” l’attenzione del cane, quando si vedono ignorati. Nel mondo canino, è un atteggiamento da maleducati. Se succede la miglior cosa da fare, è ricambiare con indifferenza.

6) Se ci sono segni di dominanza o aggressività, ignorarlo sarebbe capace di pensare che sia una debolezza. Se dovesse fissarvi, alzare il labbro, e mostrarvi più aggressività sbattendovi contro, camminandovi sui piedi, rimanete immobili senza guardarlo negli occhi, perché sarebbe capace di coglierlo come una sfida. L’obbiettivo non è quello di affrontare il cane per determinare chi è il capo, ma di essere rispettato, come voi rispettate lui. In questi casi bisogna non dire nulla, utilizzare il linguaggio del corpo, e quello “interiore” (energia calmo- assertiva) per reclamare il proprio spazio. La maggior parte dei cani vi concederà il vostro, quando lo reclamerete.

7) Se tutto dovesse avere esito negativo, cercate di chiamare il proprietario, mantenendo la calma e muovendovi il meno possibile, chiedendogli di allontanare il suo cane, ( avrebbe già dovuto intervenire) perché siete a disagio. Fatelo immediatamente prima che la paura o il nervosismo abbia il sopravvento, potreste avere problemi per molto tempo con quel cane. E’ ovvio che il cane debba essere calmato dal proprietario e lo allontani rimanendo calmo- assertivo. In questi casi è bene che nessuno si agiti.

La civiltà di un popolo si misura nel modo in cui tratta i suoi animali.    (Gandhi)    
                                                                                                          

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